#chilhavisto Salvatore Piredda ha lasciato un traccia al centro commerciale Auchan di Sassari… – at Auchan

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Finalmente arrivate le salviette dedicate per pulire il culo al vostro cane!!! In questa farmacia!!! Ma ci andate… – at Centro Commerciale Predda Niedda

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Lavatrice: complesso di inferiorità?

Non imparerò mai e lo scrivo qui: nel cassettino della lavatrice il detersivo va nella vaschetta più grande, in quella media il detersivo serve per il prelavaggio e in quella più piccola si mette l’ammorbidente (Venerabilis dice che usa l’aceto di vino bianco…). Imparerò?

Trovare l’alternativa

AlternativeTo LogoTrovandomi a che fare quotidianamente per lavoro con diverse piattaforme (os X, Windows, Linux, iOs, Android…) mi ritrovo spesso a cercare una valida alternativa a quell’ottimo software sviluppato però solo per una di esse.

Oggi ho scoperto AternativeTo: un sito web che, individuato un software, propone l’alternativa per le altre piattaforme con tanto di pareri di altri utenti. Ancora non l’ho messo a dura prova ma per adesso promette bene.

Il povero Gino, Ioni e il simpatico postino (barzelletta)

Questa barzelletta me la raccontò un amico anni fa. Qualche giorno addietro, non so per quale motivo, mi è tornata in mente ma non completamente. Diversi i tentativi per cercare di ricordarla, anche con l’aiuto di mia moglie, ma niente da fare: ho dovuto ricontattare l’autore per risolvere l’impasse.
Questa volta non voglio scordarmela e così eccola qui:
C’e’ Gino, bimbino disabile che passa buona parte del suo tempo sul dondolo in giardino.
E’ mattino, Gino è lì che dondola, passa il postino: “Ciao Gino, tutto bene?” e Gino: “ti!”. Il postino: “Gino ma lo sai chi è Ioni?” e il povero Gino: “N no, chi, chi, chi è Ioni?” e il postino, tutto soddisfatto gli risponde: “è quello che ti ciuccia i coglioniiiiiii!”.
La mattina successiva stessa scena: Gino è sul dondolo che dondola, arriva il postino e:
“Oh Gino ma lo sai chi è Ioni?”
“N no, chi, chi, chi è Ioni?”
“Ioni è quello che ti ciuccia i coglioniiiiiii!”. Gino ci rimane male.
La mattina successiva Gino si rimette sul dondolo a dondolare. Arriva il postino, sempre con aria soddisfatta:
“Gino ma lo sai chi è Ioni?”
“N no, chi, chi, chi è Ioni?”
“è quello che ti ciuccia i coglioniiiiiii!”.
Questa volta il bimbino si fa furbo, va dal babbo chiedendo aiuto: “babbo babbo, il postino mi dice “sai chi e’ ioni”?” e il babbo: “e tu lo sai?” e Gino: “n no e il pottino mi mi mi ripponde c che è quello che mi ciuccia i co i co i coglioni!”. Il babbo ci pensa un po’ e dice al bimbino: “Gino sai cosa devi dire domani mattina al postino? E te sai chi è Martino? Quello che te lo butta in culo dalla sera al mattino!”
Il mattino dopo il bimbino va a sedersi tutto soddisfatto sul dondolo e con un’espressione un po’ malefica sul volto si mette ad aspettare il postino.
Arriva il postino che dice a Gino: “Ciao Gino, o lo sai chi è…” ma questa Gino ferma il postino con la sua manina e dice: “no pottino… lo sai, lo sai, lo sai te chi e’ Mar… Mar… Martino?” e il postino: “Deh, e’ il cugino di Ioni!” e il bimbino: “Ioni? E chi e’ ioni?”

Adobe Air, Mac OS X e autorizzazioni.

Adobe AirQualche giorno fa avevo installato Adobe AIR per provare la Suite Digital Publishing e feci caso ad un errore strano in fase di installazione. Ma andavo di fretta, non gli diedi peso e non riuscii a provare nemmeno la suite.

Oggi mi son rimesso di impegno e, come provavo ad avviare un’applicazione AIR, la stessa mi avvisava che Adobe Air non era installato e che dovevo procedere con l’installazione.

Strano perché Adobe Air doveva essere già presente sul sistema.

Non mi sono scoraggiato e ho disinstallato Adobe Air tramite l’applicazione Adobe Air Uninstallar che trovate nella cartella Applicazioni::Utilità.

Rieseguo l’installer di Adobe Air e la procedura che pare concludersi con successo avvisa all’ultimo con questo messaggio:

Errore installazione Adobe Air su Mac Os X

Ma ovviamente io sono l’unico utente non che amministratore della mia macchina. Quindi come fare?

Inutili sono stati i tentativi di disinstallare e reinstallare Adobe Air. E se avviavo un’applicazione Air questa mi diceva che Adobe Air non era installato.

A questo punto mi sono affidato ad internet e spulciando è apparsa ovviamente la soluzione che vi riporto.

Andate nella vostra home, poi dentro la cartella Libreria, poi dentro la cartella Application Support ed infine dentro la cartella Adobe.

All’interno di questa trovate una cartella nominata Air. Bene, prendetela e buttatela nel cestino.

Adesso riavviate l’installazione di Adobe Air e dovreste terminare la procedura, davvero, con successo.

Più semplice di così!

Chatribù, come disattivare questo odioso servizio

Chatribù: che noia che barba.

Per togliervi definitivamente questa noia (io non mi sono iscritto ma mi son trovato tempestato di inutili sms per volontà di wind) seguite le istruzioni che ho trovato a questo indirizzo.

La parte interessante comunque dice:

Per disattivare totalmente il servizio Chatribu’ invia STOP al 48002.

Eseguire una scansione della rete con Mac Os X

Installatomi in una nuova azienda e trovandomi a scoprirla informaticamente ho avuto la necessità di vedere come era costituita la rete, ovvero vedere tutte le macchine connesse al router, l’ip assegnato e altre informazioni.

Dopo una serie di ricerche non andate a buon fine su macupdate.com per vedere se c’era qualche applicazione che facesse tutto ciò… ho scoperto il comando unix nmap. Ovviamente è il comando che fa a caso mio ma, aprendo il terminale, scopro non essere installato su Mac Os X. Poco male, sul sito http://nmap.org/ ho trovato l’installer che aggiunge questo prezioso comando al nostro Mac e, tramite X11, anche la versione con interfaccia grafica.

L’installazione è veramente semplice, peccato che non preveda la disinstallazione, e nel caso, occorre procedere manualmente. Ancora non ci ho provato ma il readme incluso nel dmg dice dove vengono installate le varie componenti:

The nmap, ncat, and ndiff command-line binaries will be installed in /usr/local/bin, and additional support files will be installed in /usr/local/share. The Zenmap application bundle will be installed in /Applications/Zenmap.app.

Con questo ho risolto!

Tenere a bada il nostro orgoglio

ROMA – L’ultimo bollettino dei medici del policlinico Casilino non lascia sperare nessun miglioramento: Maricica Hahaianu, l’infermiera romena 32enne colpita al volto nella metro Anagnina di Roma da Alessio Burtone (ora agli arresti domiciliari) è in coma irreversibile.

Il marito della giovane infermiera viene assistito da una equipe di psicologi. I medici lo descrivono come «un uomo piegato dal dolore» e sottolineano come «la sua situazione in queste ore è difficilissima: lui e Maricica, in Romania, hanno un bambino di tre anni».

Maricica Hahaianu
Maricica Hahaianu

Questi sono due stralci tratti da uno dei tanti articoli apparsi sui quotidiani in questi giorni: Maricica, ragazza che si è vista passare avanti Alessio Burtone durante la fila della biglietteria della stazione e che pagherà, con molta probabilità, purtroppo, con la morte il tentativo di far valere un comune diritto come quello del posto in una fila.

Certo, il pensiero, il dispiacere, la rabbia cade sull’aggressore: strafottente e alla fine, non contento di avvalersi dei diritti altrui, anche omicida. Ed è giusto che sia così.

Ma oggi riflettevo: sicuramente la Maricica, se si ritrovasse di nuovo nella medesima situazione, ovvero in fila e con il cafone che passa avanti, non ci penserebbe due volte a lasciar correre. Magari ad esternare la maleducazione del buzzurro… ma poi basta. Niente rincorsa, niente inseguimento, niente spinte al furbastro cercando di sedare, soddisfare la rabbia, la frustrazione che accumuliamo quotidianamente grazie alla vita frenetica offerta dai tempi odierni.

Pensa Maricica, hai a casa un bambino ed un marito che ti aspettano: loro sono più preziosi, molto più preziosi del tuo orgoglio ferito. Adesso, hai sì, la nostra solidarietà, ma cosa è al confronto del tuo bene più prezioso: la famiglia?

E questo vale per tutti noi: quante volte esageriamo, e dico esageriamo, nel far valere i nostri diritti? E se davanti ci troviamo un Alessio Burtone? Siamo disposti a rinunciare ai affetti, ai nostri cari in cambio poter affermare “ho ragione io”?

O forse conviene far valere i nostri diritti senza però farsi guidare dall’orgoglio?

Qualcuno, duemila anni fa, ci ha dato, tra le tante altre, una magnifica lezione di umiltà…

Il dizionario dei gesti italiani per stranieri

Giracchiando per il web ho trovato queste tre bellissime tavole disegnate da Alfredo Cassano che ripropongo. E ditemi se non sono “ganze”…

Italian gestures part one
Italian gestures chapter one
Italian gestures part two
Italian gestures chapter two
Italian gestures chapter three
Italian gestures chapter three